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venerdì 23 gennaio 2009

Marco Travaglio - Per chi suona la banana

Società Civile ha organizzato la presentazione dell'ultimo libro di Marco Travaglio Per chi suona la banana, primo di 14 appuntamenti della rassegna "+ libri + liberi"

Il video con intervista a Travaglio è stato realizzato a Giulianova il 23 gennaio presso la sala convegni Hotel Europa su lungomare di Giulianova.






«Si parte dal marzo del 2007: governava, traballando, Romano Prodi.
Si arriva al settembre del 2008: sgoverna, anzi risgoverna Silvio Berlusconi.

Qualcuno mi rimprovera di ricorrere troppo spesso a soprannomi, ma è una questione igienico-sanitaria: non ce la faccio più a chiamarlo col suo nome.
Però ritengo che sia ancora utile occuparsene, descriverlo per quello che è

Questa è soprattutto la storia tragicomica del suicidio politico, culturale, esistenziale, forse generazionale di una classe dirigente, quella che ora si fa chiamare Partito democratico e Sinistra Arcobaleno, o qualcosa del genere, e che ha riconsegnato per la terza volta il paese a una barzelletta ambulante.
Una classe dirigente al cui confronto Fantozzi e Tafazzi sono due vincenti ma che ha deciso bontà sua di autoconfermarsi al vertice dei rispettivi partiti, in vista di nuove, appassionanti disfatte.»

Per chi suona la banana racconta più di un anno di cronaca politica italiana; racconta con graffiante puntiglio e feroce amore per la verità dalle intercettazioni dei furbetti del quartierino; agli attacchi ai magistrati che indagavano sui potenti e politici.
Leterna lite dei cespugli del Governo Prodi; le dimissioni di Mastella, l'eterna legge sul conflitto di interessi, mai portata a compimento dall'Unione. Racconta giorno per giorno i dodici mesi finali dellUnione Brancaleone e i primi sei del Berlusconi III.

Con cadenza pressoché quotidiana, Travaglio registra fatti e dichiarazioni del teatrino politico-mediatico.
È la pratica di un giornalismo che ha come linee guida la libertà e lindipendenza e infatti gli strali colpiscono imparzialmente a destra e a sinistra.
Si tratta in primo luogo di informare, dando spazio anche alle notizie che uninformazione addomesticata cerca di far sparire, riportando alla memoria il passato e creando nessi illuminanti tra fatti e frasi in apparenza distanti.
Un giornalismo di questo genere assume così un compito di controllo e verifica nei confronti dei Palazzi, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento di ogni democrazia.

Per chi suona la banana come gli altri libri di Marco Travaglio, finisce dunque per portare alla luce alcune delle dinamiche profonde e a volte desolanti della recente storia patria.
Solo da qui, tuttavia, solo acquisendo consapevolezza di difetti e storture, è possibile iniziare a cambiare, immaginare un paese e una politica diversi.
Chi preferisce il pessimismo allutopia può invece provare a ipotizzare, partendo da queste pagine, la prossima tappa del degrado.

Si può essere d'accordo o meno con le idee dell'autore; così come si può non accettare la sua linea inflessibile contro la politica corrotta, contro i legami tra criminalità e politici, contro i condannati, gli indagati, i prescritti e contenti.
Ma una cosa va detta: i libri come questo sono una sorta di nodo al fazzoletto per ricordare, una memoria scritta su quanto succede o è successo, nemmeno troppi mesi fa.
Le promesse mai mantenute sulla sicurezza nelle città; sulle tasse mai abbassate; sul rilancio dell'economia.

Questo è il nostro paese, il paese governato a colpi di spot, di lanci pubblicitari, della ricerca del consenso piuttosto che delle soluzioni dei problemi.

L'intervista è stata realizzata da Federico Ioannoni.
Le riprese sono state effettuate da Vincenzo Cicconi della PacotVideo